Il tondo Corsini è un'opera giovanile di Filippino Lippi,un dipinto a tempera su tavola oggi in possesso della fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Qualche tempo fa me ne era stata richiesta una copia di un metro di diametro,l'originale è di cm.176,da eseguire ad olio su tela,ma finito l'abbozzo stavo per rimetterci le mani che l'ingessatura della tela cominciò a presentare delle rotture molto grandi e che mi convinsero ad interrompere il lavoro,staccai la tela dal telaio e ci feci montare un'altra tela con un'ingessatura più elastica quindi ripresi il lavoro portandolo a termine.
Nello studio mi restava la tela abbozzata e crettata,che ogni volta che mi ci cadeva lo sguardo sembrava dirmi "che aspetti ,riprendi il lavoro,finiscimi"ed alla fine l'ho accontentata.
Ho ripreso in mano i pennelli e qui sotto si può vedere il risultato.
Rimanevano le crettature dell'imprimitura e che ora occorreva sanare,la cosa è fattibile,in pratica si tratta di trasferire il sottile strato di pittura dal supporto rovinato ad un nuovo supporto,per fare questo si incolla sulla pittura con una colla di farina e acqua una mussola,quindi, quando è asciutto,si provvede a incollare sopra la mussola, con una colla forte stemperata con miele, una tela di lino che sarà il supporto provvisorio della pittura per tutto il tempo che occorrerà per togliere dal dipinto la vecchia tela con l'imprimitura crettata con una nuova tela che verrà legata al dipinto con un'imprimitura fatta con caseina e gesso ad oro.
Arrivati a questo punto occorrerà togliere dalla faccia del dipinto la tela di supporto e la mussola e dopo un buon lavaggio con uno straccetto umido sempre sciacquato in acqua pulita in modo da togliere i residui di colla il lavoro è finito la pittura sarà tolta dal telaio più grande, che sarà servito per incollare la nuova tela alla pittura,con il telaio della stessa misura del dipinto.(in tutti questi passaggi abbiamo omesso di dire che la tela di supporto sulla faccia del dipinto deve essere tirata su un telaio o su una tavola della stessa misura del dipinto
mentre la tela nuova che andrà a sostituire la tela con l'imprimitura danneggiata deve essere montata su di un telaio più grande,il motivo è che per incollare la nuova tela al dipinto abbiamo spalmato sul retro della pittura l'imprimitura a base di caseina e gesso quindi vi abbiamo appoggiato sopra la nuova tela che essendo più grande della pittura, sporgerà e tenderà a calare in modo uguale da tutti i lati premendo sull'imprimitura alla caseina,naturalmente presseremo anche con le mani in modo da fare aderire bene la tela e subito dopo applicheremo dei pesi che toglieremo dopo qualche giorno.)
Cosa è successo?qualche piccolo inconveniente non proprio piccolo ma sempre di inconveniente si tratta e occorre porvi rimedio rifacendo le parti andate perse.
Il motivo di tutto questo è dovuto al fatto che in alcune parti lo strato della pittura era molto ma molto sottile o addirittura inesistente in quanto in certi punti era rimasto solo il colore liquido dell'abbozzo che aveva impregnato il gesso senza fare strato,per cui tolto il gesso se ne andata anche la pittura.
La risoluzione non è molto buona
ma a questo punto avremmo finito,
un dettaglio non piccolo sarebbe
quello di metterlo dentro una cornice,
ma quale cornice?
ce ne inventeremo una che sia in tema
e all'altezza della pittura.
Ho preso a modello il motivo della lunetta
ed ecco cosa ne è venuto fuori
che una volta dorato con foglia d'oro
ed inserita la tela
si arriva a questo.
Qualcuno si chiederà a cosa ci si riferisce con l'espressione "viaggio nel tempo"ed ecco la spiegazione
siamo partiti da un'opera giovanile di Filippino che guardando l'opera originale si vede che mancava
un po di spessore, i colori sono tenui anche per il fatto che sono colori a tempera,ma ecco il primo viaggio, la foto fatta per il catalogo e la selezione dei colori per poterla stampare ha arricchito di toni la composizione ed ecco che l'opera giovanile nella riproduzione si avvicina ad opere più tarde,diventa più matura,così abbiamo fatto fare un viaggetto di pochi anni a Filippino.
La mia riproduzione,visto che non potevo disporre dell'originale, è partita da una foto stampata sul catalogo di una mostra ed una volta compiuta gli abbiamo fatto fare un bel viaggio di cinquecento anni,anno più o anno meno,e tutto sarebbe finito se non ci fosse stata la necessità di trasferire la pittura su un'altra tela,questo passaggio ci ha portato ad un risultato finale di una pittura che presenta tutti gli accidenti di una vita molto lunga come se la tela fosse stata fatta all'epoca di Filippino e fosse arrivata fino a noi passando da case a chiese e di nuovo a case e ne avesse raccattato polvere, sopportato umidità ,freddo,caldo e quanto d'altro può accadere in cinquecento anni.
Abbiamo quindi ottenuto una composizione che dell'originale mantiene solo la struttura ma che nei materiali e nel suo vissuto restituisce un'aurea tutta sua che ne fa un'opera di oggi, direi postmoderna,
ma ha poco senso,il fatto è che ci restituisce collegamenti e metafore legati alla vita che escono dal racconto della figurazione e ci portano a considerare il senzo ultimo di un'opera quello della nostra presenza ,della nostra provenienza e del nostro destino come una composizione astratta dei nostri tempi.
altri lavori
Nello studio mi restava la tela abbozzata e crettata,che ogni volta che mi ci cadeva lo sguardo sembrava dirmi "che aspetti ,riprendi il lavoro,finiscimi"ed alla fine l'ho accontentata.
Ho ripreso in mano i pennelli e qui sotto si può vedere il risultato.
Rimanevano le crettature dell'imprimitura e che ora occorreva sanare,la cosa è fattibile,in pratica si tratta di trasferire il sottile strato di pittura dal supporto rovinato ad un nuovo supporto,per fare questo si incolla sulla pittura con una colla di farina e acqua una mussola,quindi, quando è asciutto,si provvede a incollare sopra la mussola, con una colla forte stemperata con miele, una tela di lino che sarà il supporto provvisorio della pittura per tutto il tempo che occorrerà per togliere dal dipinto la vecchia tela con l'imprimitura crettata con una nuova tela che verrà legata al dipinto con un'imprimitura fatta con caseina e gesso ad oro.
Arrivati a questo punto occorrerà togliere dalla faccia del dipinto la tela di supporto e la mussola e dopo un buon lavaggio con uno straccetto umido sempre sciacquato in acqua pulita in modo da togliere i residui di colla il lavoro è finito la pittura sarà tolta dal telaio più grande, che sarà servito per incollare la nuova tela alla pittura,con il telaio della stessa misura del dipinto.(in tutti questi passaggi abbiamo omesso di dire che la tela di supporto sulla faccia del dipinto deve essere tirata su un telaio o su una tavola della stessa misura del dipinto
mentre la tela nuova che andrà a sostituire la tela con l'imprimitura danneggiata deve essere montata su di un telaio più grande,il motivo è che per incollare la nuova tela al dipinto abbiamo spalmato sul retro della pittura l'imprimitura a base di caseina e gesso quindi vi abbiamo appoggiato sopra la nuova tela che essendo più grande della pittura, sporgerà e tenderà a calare in modo uguale da tutti i lati premendo sull'imprimitura alla caseina,naturalmente presseremo anche con le mani in modo da fare aderire bene la tela e subito dopo applicheremo dei pesi che toglieremo dopo qualche giorno.)
Il motivo di tutto questo è dovuto al fatto che in alcune parti lo strato della pittura era molto ma molto sottile o addirittura inesistente in quanto in certi punti era rimasto solo il colore liquido dell'abbozzo che aveva impregnato il gesso senza fare strato,per cui tolto il gesso se ne andata anche la pittura.
La risoluzione non è molto buona
ma a questo punto avremmo finito,
un dettaglio non piccolo sarebbe
quello di metterlo dentro una cornice,
ma quale cornice?
ce ne inventeremo una che sia in tema
e all'altezza della pittura.
Ho preso a modello il motivo della lunetta
ed ecco cosa ne è venuto fuori
che una volta dorato con foglia d'oro
ed inserita la tela
si arriva a questo.
Qualcuno si chiederà a cosa ci si riferisce con l'espressione "viaggio nel tempo"ed ecco la spiegazione
siamo partiti da un'opera giovanile di Filippino che guardando l'opera originale si vede che mancava
un po di spessore, i colori sono tenui anche per il fatto che sono colori a tempera,ma ecco il primo viaggio, la foto fatta per il catalogo e la selezione dei colori per poterla stampare ha arricchito di toni la composizione ed ecco che l'opera giovanile nella riproduzione si avvicina ad opere più tarde,diventa più matura,così abbiamo fatto fare un viaggetto di pochi anni a Filippino.
La mia riproduzione,visto che non potevo disporre dell'originale, è partita da una foto stampata sul catalogo di una mostra ed una volta compiuta gli abbiamo fatto fare un bel viaggio di cinquecento anni,anno più o anno meno,e tutto sarebbe finito se non ci fosse stata la necessità di trasferire la pittura su un'altra tela,questo passaggio ci ha portato ad un risultato finale di una pittura che presenta tutti gli accidenti di una vita molto lunga come se la tela fosse stata fatta all'epoca di Filippino e fosse arrivata fino a noi passando da case a chiese e di nuovo a case e ne avesse raccattato polvere, sopportato umidità ,freddo,caldo e quanto d'altro può accadere in cinquecento anni.
Abbiamo quindi ottenuto una composizione che dell'originale mantiene solo la struttura ma che nei materiali e nel suo vissuto restituisce un'aurea tutta sua che ne fa un'opera di oggi, direi postmoderna,
ma ha poco senso,il fatto è che ci restituisce collegamenti e metafore legati alla vita che escono dal racconto della figurazione e ci portano a considerare il senzo ultimo di un'opera quello della nostra presenza ,della nostra provenienza e del nostro destino come una composizione astratta dei nostri tempi.
altri lavori
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